Al Posto Sbagliato locandina

Al Posto Sbagliato Voci Interrotte, Memorie Ribelli Spazio Diamante

Al Posto Sbagliato Voci Interrotte, Memorie Ribelli Spazio Diamante

Al Posto Sbagliato locandina

Al Posto Sbagliato: Voci Interrotte, Memorie Ribelli. Francesco Pupa porta in scena le storie vere dei bambini vittime di mafia, ispirato dal libro di Bruno Palermo, per trasformare il dolore in consapevolezza.

Al posto sbagliato, nel cuore della verità

Un teatro necessario contro l’oblio, dal 20 al 23 marzo 2025, Spazio Diamante ospita Al Posto Sbagliato, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Francesco Pupa.

Liberamente tratto dal libro omonimo di Bruno Palermo, l’opera racconta le storie di bambini uccisi dalla mafia. Storie vere, potenti, spesso dimenticate.

La produzione è firmata da Teatro Rossosimona, con la direzione di produzione di Lindo Nudo, aiuto regia Stefania Scola, responsabile tecnico Jacopo Andrea Caruso e organizzazione de L’Altro Teatro.

Al posto sbagliato, tra mito, memoria e verità

Tutto inizia con un’immagine semplice ma potente: una sigaretta accesa, un uomo di spalle e una nube di fumo.

Poi, un libro si apre.
Le prime parole sembrano una fiaba: “C’erano una volta tre fratelli…”, ma si trasformano presto in incubo.

Miti mafiosi e giuramenti si sgretolano.
La mafia, che proclama rispetto per donne e bambini, ha invece sempre ucciso anche i più piccoli, distruggendo sogni e vite innocenti.

Al posto sbagliato, un viaggio attraverso volti e voci

Il racconto si muove nel tempo, dagli albori delle mafie fino ai giorni nostri.

Le voci si alternano con intensità narrativa:
un cliente, un padre, un prete, dei pentiti, un aedo, un magistrato, una lettera di un bambino.

Ognuno porta una verità diversa.
La scena si trasforma grazie a dodici cubi in continuo mutamento: diventano negozi, croci, pulpiti, porte da calcetto, montagne. Tutto parla.

Al Posto Sbagliato prove
Al Posto Sbagliato: Voci Interrotte, Memorie Ribelli.

Al posto sbagliato, dalla cronaca al simbolo

La scena ruota attorno a un oggetto chiave: l’agenda rossa, simbolo di memoria e mistero.

Sparita, come troppe verità.
A rendere più viva la narrazione, ci sono musiche, suoni, atmosfere.

Le storie si intrecciano ai canti popolari e agli eventi storici.

Ogni dettaglio conduce verso una sola direzione: il binario della legalità. Perché al posto sbagliato, in realtà, ci sono i mafiosi.

Al posto sbagliato, una scintilla nata da un libro

“Tutto è nato con una frase: Hai letto il libro di Bruno Palermo?”, ricorda Lindo Nudo, colpito dalla storia di Dodò, Domenico Gabriele.

Quel bambino, vittima innocente a Crotone, ha ispirato Bruno Palermo a raccogliere e scrivere le storie di altri piccoli uccisi dalla mafia.

La lettura è dura, quasi impossibile da completare senza pause. Ma alla fine, arriva la spinta: “Dovevo farne uno spettacolo”, dice Francesco Pupa.

Al posto sbagliato,un lungo lavoro tra ricerca e memoria

Dopo l’incontro con l’autore, Francesco Pupa ha iniziato un percorso tra scuole e campi di Libera. La mafia, però, va studiata a fondo.

Ha letto decine di libri, intervistato testimoni, analizzato i giuramenti e i falsi codici d’onore, ascoltato Falcone, Gratteri e altri.

Da questo materiale nasce il personaggio-guida: un uomo elegante, d’altri tempi, con brillantina e sigaretta, tormentato dal dubbio: parlare o restare in silenzio?

Al posto sbagliato, la scelta di raccontare per combattere

La scelta è chiara: bisogna parlare. Raccontare le storie dei bambini, le loro vite interrotte, le verità sepolte, per combattere l’oblio.

La scena diventa lo spazio della verità. Ogni cubo, ogni suono, ogni parola contribuisce a distruggere i miti mafiosi.

La mafia non ha onore, non ha confini. Se può ottenere potere, non si ferma davanti a nulla: né a donne, né a bambini.

Al posto sbagliato, un messaggio alle nuove generazioni

“Parlare di mafia è un dovere”, afferma Francesco Pupa. Il teatro diventa allora strumento di conoscenza e resistenza.

Lo spettacolo vuole arrivare anche nelle scuole, per offrire ai giovani una nuova consapevolezza e il valore della memoria.

Solo con l’arma della conoscenza si può crescere una generazione capace di scegliere l’umanità, il rispetto, la giustizia.

Spazio Diamante, Via Prenestina 230B, Roma

Biglietti €14 – disponibili su TicketOne o nei botteghini di Sala Umberto e Teatro Brancaccio
Da giovedì a sabato ore 21 – domenica ore 17

Ufficio stampa: Silvia Signorelli, Monica Menna, Alessandra Teutonico
www.spaziodiamante.it | IG: sisi_communication | FB: Sisi Communication

Adriano Di Benedetto

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