Ecce (H)omo – la normalità raccontata con amore e ironia. Sergio Sormani e Giorgio Donders portano in scena la loro vita per smascherare i pregiudizi e farci ridere delle nostre paure
Ecce (H)omo, il cuore oltre i pregiudizi
Sergio Sormani e Giorgio Donders raccontano con ironia, dolore e poesia una vita insieme, per parlare a tutti di uguaglianza e libertà, Ecce (H)omo: una storia vera e teatrale
Sergio Sormani e Giorgio Donders condividono trentatré anni di vita e d’amore. Oggi portano sul palco un racconto sincero, diretto e anche divertente.
Lo spettacolo si intitola Ecce (H)omo – Una diversa storia di normalità e andrà in scena il 15, 16 e 17 aprile 2025 all’Off/Off Theatre, nel cuore di Roma.
Il titolo gioca con la parola “homo”, evocando sia l’identità omosessuale che il concetto di “uguale”.
Senza moralismi, ma con grande consapevolezza, i due artisti offrono uno spaccato umano che tocca chiunque.
Ogni spettatore si ritrova, in parte, nelle loro parole, nelle loro fragilità e conquiste.
Prosa, comicità e stand-up comedy si alternano con grazia, portando sul palco momenti di intensa riflessione e risate vere.
Ogni battuta, anche la più pungente, lascia spazio alla tenerezza.
Ecce (H)omo, una vita tra amore, discriminazione e orgoglio
Sormani e Donders non raccontano solo se stessi, ma parlano per tante persone.
Per chi ha subito bullismo, per chi è stato giudicato senza essere conosciuto. Per chi ha dovuto nascondersi per troppo tempo.
Il racconto è pieno di dolori, ma anche di gioia.

In una società spesso cieca di fronte alla diversità, due uomini che si amano diventano simbolo di una possibile normalità alternativa.
Una normalità fatta di rispetto, ascolto, desiderio di comprendersi.
Le parole di Vinicius De Moraes e Kahlil Gibran, inserite con eleganza nello spettacolo, aiutano a creare un filo poetico che lega ogni scena.
La bellezza della parola scritta si fonde con l’esperienza personale vissuta.
Ecce (H)omo, l’ironia come chiave d’accesso
Una delle forze più evidenti di Ecce (H)omo è l’ironia. Non solo per far ridere, ma come strumento di riflessione.
Le battute aiutano a far emergere le contraddizioni della nostra società.
Attraverso la leggerezza, il pubblico si interroga. Le convinzioni più radicate vengono messe in discussione.
E forse, proprio grazie al sorriso, qualcosa si scioglie. Nasce lo spazio per vedere l’altro, per riconoscerlo davvero.
Nel racconto teatrale, il pubblico diventa parte di quel viaggio.
Non resta semplice spettatore, ma si specchia nei ricordi, nelle difficoltà e nei sogni messi in scena.
Ecce (H)omo, un invito a restare umani
La vita della protagonista Janis è immaginaria, ma pienamente vera.
Figlia di una donna nera, nipote di una nonna forte e regina del blues, lei si sente fuori posto. È bianca, in un mondo che sembra non accoglierla.
Il blues, in questo caso, è metafora e colonna sonora di un’identità spezzata e ricucita con determinazione.
Janis è ogni essere umano che ha sentito di non appartenere. Ma è anche chi ha scelto, con coraggio, di restare.
La narrazione diventa così un atto d’amore verso se stessi, un dialogo continuo con ciò che è stato.
Tra tenerezza e ironia, ogni parola sembra suggerire: “sei abbastanza, così come sei”.

Ecce (H)omo, uno spettacolo per tutti e di tutti
Questo non è uno spettacolo “per pochi”. Ecce (H)omo vuole parlare a tutti. Alle famiglie, ai ragazzi, agli adulti che vogliono mettersi in discussione.
Ogni persona, assistendo, riconosce qualcosa della propria vita. Ogni risata è una liberazione.
Ogni silenzio è una carezza per l’anima. E ogni momento vissuto insieme è un passo verso la comprensione.
Anche chi non ha mai visto uno spettacolo a tematica LGBTQ+ troverà in queste parole un’umanità che unisce.
Nessun sermone, solo storie da ascoltare con cuore aperto.
Ecce (H)omo, normalità, diversità, libertà
Lo spettacolo è una dichiarazione d’amore alla libertà. A quella vera, che si costruisce nel quotidiano. Che si difende con le parole e con i gesti.
Sormani e Donders insegnano che “normale” non è una parola rigida. È un concetto fluido, che può e deve essere riscritto. A teatro, finalmente, si riscrive con cura e rispetto.
Il viaggio di Ecce (H)omo non finisce a sipario chiuso. Continua nei pensieri, nelle domande, nei piccoli cambiamenti che ognuno porterà con sé tornando a casa.
Ecce (H)omo, conclusioni sincere e necessarie
In un’epoca ancora segnata da pregiudizi, questo spettacolo è un balsamo. Cura, fa pensare, ma soprattutto emoziona. Con l’ironia, ma anche con la fragilità.
È uno specchio in cui guardarsi, ridere, piangere. È un invito a sentirsi meno soli. E, soprattutto, a credere ancora che cambiare si può, a partire dall’ascolto.
Info e prenotazioni:
Off/Off Theatre – via Giulia 20, Roma
Spettacoli: 15, 16, 17 aprile 2025
www.viveredaveri.it
info@viveredaveri.it
Di Adriano Di Benedetto
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