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Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita

Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita

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Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita. Un artista completo, direttore artistico e maestro sensibile che ha trasformato la musica in un percorso di crescita, emozione e condivisione culturale

La musica come vocazione: il percorso straordinario di Giuliano De Angelis

Intervista a Giuliano De Angelis a cura di Ilaria Solazzo

Un talento raro che si è fatto strada con passione

Giuliano De Angelis è uno di quei nomi che lasciano un segno nel panorama musicale italiano. La sua carriera racconta impegno, passione e dedizione continua.

Violoncellista di grande esperienza, è anche direttore artistico, ruoli che ricopre con una sensibilità unica. Ha saputo unire tecnica e cuore in ogni esibizione.

La sua vita è musica pura: interpreta gli spartiti come se raccontasse storie, dando voce all’anima delle composizioni con grazia, rigore e profondità.

Giuliano De Angelis, la forza di un interprete sempre attento all’anima della musica

De Angelis affronta ogni brano con cura straordinaria, cercando sempre l’essenza nascosta dietro le note.

Questo approccio lo rende speciale.
Inoltre, lavora con diversi ensemble, grazie alla sua preparazione teorica e al suo istinto naturale.

Nulla viene lasciato al caso durante i suoi concerti.

Spazia tra stili musicali diversi, dalla musica classica a quella contemporanea, trasformando ogni performance in un viaggio emozionante per il pubblico.

Giuliano De Angelis: con il suo violoncello
Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita.

Una direzione artistica moderna e coraggiosa

Oltre al violoncello, De Angelis è un visionario direttore artistico, capace di rinnovare il modo di fare e vivere la musica dal vivo.

La sua capacità di immaginare nuovi percorsi ha dato vita a tanti festival, rassegne e orchestre in tutta Italia, tutti pensati per valorizzare i talenti.

Tra questi troviamo il Festival Musical Square, il Festival Abruzzo Musica, il Festival Internazionale del Sannio e dell’Irpinia, e tanti altri ancora.

Giuliano De Angelis, festival, rassegne, orchestra: un’italia musicale in fermento

Ha creato anche il Giubileo di Cassino, il Festival di Maggio città di Cervinara e l’Orchestra Sinfonica Benedetto Croce, attiva in tutta la penisola.

Dal 2023 è direttore artistico dell’Ascoli Piceno Festival, evento di grande rilievo che conferma la sua competenza e la sua visione innovativa.

Ogni evento curato da De Angelis è pensato nei minimi particolari: dal repertorio alla scena, tutto è calibrato per offrire un’esperienza unica.

Educazione, crescita, futuro: uno sguardo sempre rivolto ai giovani

Nella sua attività da didatta, ha dato spazio a giovani musicisti, offrendo loro reali occasioni di crescita e accesso a contesti professionali.

Il suo modo di scegliere gli artisti e progettare gli spettacoli garantisce standard altissimi.

Il suo tocco rende ogni rassegna speciale.

Tutto questo dimostra quanto Giuliano De Angelis tenga alla formazione musicale, investendo su nuove generazioni e sul futuro della cultura.

Giuliano De Angelis, un percorso ricco di riconoscimenti e stima internazionale

La carriera di De Angelis è stata riconosciuta anche a livello internazionale, grazie alle sue numerose collaborazioni con orchestre estere.

Non solo in Italia, ma anche fuori dai confini, il suo nome è diventato sinonimo di qualità, studio, serietà e profonda ispirazione artistica.

Il pubblico lo apprezza perché ogni sua esibizione è emozione pura, una scoperta che arriva dritta al cuore e lascia qualcosa di duraturo.

Giuliano De Angelis: un momento di pausa
Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita.

Una figura di riferimento per il presente e per il futuro

Per i giovani musicisti è un modello, per gli ascoltatori una guida, per i colleghi un esempio.

Giuliano De Angelis è un artista completo.
Ha saputo coniugare tecnica e passione, visione e concretezza, rigore e sentimento, costruendo così una carriera che sarà ricordata a lungo.

La sua visione della musica ha contribuito a ridisegnare i contorni della scena italiana, rendendola più ricca, più aperta e più stimolante.

Giuliano De Angelis, il nome di un pioniere destinato a restare nella storia

La sua dedizione non ha mai vacillato: ogni nota, ogni concerto, ogni progetto racconta il suo amore per quest’arte meravigliosa.

Giuliano De Angelis è un pioniere, un uomo che ha scelto di vivere per la musica, con la musica e attraverso la musica, sempre con coerenza.

il suo nome, oggi simbolo di eccellenza, continuerà a ispirare generazioni, mantenendo viva l’eredità di un maestro che non smette mai di sognare.

Giuliano si racconta a Ilaria Solazzo tra passioni, talento e impegno nel formare le nuove generazioni

Giuliano De Angelis. un artista che ha fatto della musica una missione

Nel cuore dell’intervista di Ilaria Solazzo con il Maestro Giuliano De Angelis c’è un filo conduttore che lega tutte le sue risposte: la musica come essenza della vita.

De Angelis, violoncellista di talento e direttore artistico di numerosi festival italiani, si rivela con sensibilità e profondità.

Ogni risposta è un affondo nelle radici di una carriera costruita sullo studio, sulla passione e sulla voglia di restituire, con onestà e generosità, tutto ciò che ha ricevuto.

Nell’apertura, alla domanda sul senso della vita, De Angelis svela come la musica sia per lui guida e linguaggio universale.

Suonare è un modo per entrare in contatto con se stesso e con gli altri, senza bisogno di parole.

La musica, secondo lui, è un dono che permette di nutrire e ispirare chi ascolta.

Giuliano De Angelis, la forza della musica classica e il potere di trasformare

Nel rispondere a una domanda sulla musica classica oggi, De Angelis non ha dubbi: ha ancora un posto speciale nel cuore delle persone.

La sua bellezza, spiega, è eterna e profonda, capace di parlare a chiunque voglia ascoltare con attenzione.

Anche se oggi la visibilità è spesso dominata da tendenze più immediate e commerciali, la musica classica resiste, forte della sua intensità emotiva e della sua eredità culturale.

Giuliano sottolinea come la musica classica non sia da “consumare”, ma da vivere.

È un viaggio lento, una forma di meditazione e introspezione, che richiede tempo e disponibilità.

In un mondo che corre troppo, la musica diventa uno spazio di quiete, capace di riportare le persone a sé stesse.

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Giuliano De Angelis: il violoncello come missione di vita.

Giuliano De Angelis, un’esperienza quotidiana fatta di dedizione e scoperta

Parlando del suo rapporto quotidiano con la musica, De Angelis confessa che ogni sessione con il suo violoncello è un atto meditativo.

È lì che ritrova sé stesso, è lì che esplora. Ogni nuova esecuzione è un’avventura, un cammino.

Anche se ha suonato lo stesso pezzo mille volte, ogni interpretazione può rivelare nuove sfumature.

Quando gli viene chiesto cosa voglia trasmettere a chi lo ascolta, risponde con sincerità: emozioni vere.

Non cerca un messaggio razionale, ma il cuore. Se riesce a far riflettere o emozionare, sente di aver raggiunto il suo obiettivo.

Una vocazione nata per caso, o forse per destino

Il violoncello, racconta, l’ha trovato quasi per caso. Inizialmente suonava la chitarra, amava il jazz e il rock.

Fu un mandolinista portoghese a regalargli un CD di Rostropovich. Quel suono lo travolse. Era come se avesse sempre saputo che quella era la sua strada.

Così iniziò un percorso difficile ma entusiasmante, che lo portò al Conservatorio di Modena sotto la guida di Marianne Chen.

Anni di studio intensi, che gli hanno permesso di formarsi non solo tecnicamente, ma anche umanamente.

Giuliano De Angelis, una carriera internazionale, tra emozioni e palcoscenici indimenticabili

Durante l’intervista, Giuliano condivide alcuni dei momenti più significativi della sua carriera all’estero.

Le tournée in America e Cina sono tra i ricordi più vividi. Negli Stati Uniti si è esibito in tre stati diversi.

In Cina ha suonato in quindici città in quindici giorni. Ogni concerto era un’emozione diversa.

Altro ricordo importante è l’esecuzione del Doppio Concerto di Brahms al Parco della Musica di Roma per un evento benefico promosso dalla Tabor International e dall’Elemosineria Vaticana.

La musica da camera come spazio privilegiato di espressione

Quando Ilaria Solazzo gli chiede della musica da camera, De Angelis si illumina.

È la sua forma preferita. Ama l’equilibrio tra individualità e collettività che si crea in un ensemble. Si suona insieme, ma si resta sé stessi.

È un’esperienza intima, anche umana, che permette di entrare in sintonia profonda con gli altri musicisti.

Giuliano De Angelis, il doppio ruolo di artista e organizzatore

Nonostante la carriera di musicista lo impegni molto, De Angelis riesce anche a coordinare e dirigere numerosi festival.

La sua giornata è lunga e faticosa, ma sente che è un dovere.

Ogni evento è costruito con attenzione al contesto, alle esigenze del territorio, agli artisti.

Ha fondato e diretto festival come il Musical Square al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, il Festival Abruzzo Musica, il Festival Internazionale del Sannio e dell’Irpinia, e molti altri.

Dal 2023 è anche direttore artistico dell’Ascoli Piceno Festival.

Formare le nuove generazioni come missione

Un ruolo centrale nella vita di De Angelis è quello dell’insegnante. Tiene masterclass in Italia e all’estero.

Insegnare per lui significa restituire. Ai giovani violoncellisti consiglia non solo di studiare bene lo strumento, ma anche di curare ogni aspetto della loro professionalità.

Bisogna conoscere il proprio settore, saper comunicare, gestire i rapporti, affrontare la vita con responsabilità.

Giuliano De Angelis, uno sguardo al futuro tra concerti e produzioni ambiziose

Per il futuro, De Angelis è coinvolto in nuovi progetti artistici di alto profilo.

Tra questi, l’esecuzione del Triplo Concerto di Beethoven a Roma, Cassino e Cervinara.

Con lui ci saranno musicisti del calibro di Reginaldo Nascimento, Arman Azemoon, Merita Rexha Tershana, Serena Valluzzi, Giuseppe Maiorca, Corrado Stocchi e Pasquale Allegretti Gravina.

Una chiusura che sa di gratitudine e ispirazione

Alla fine dell’intervista, Giuliano De Angelis ringrazia Ilaria Solazzo con eleganza. La musica, dice, resta una fonte di ispirazione per tutti.

E nel suo sorriso, nelle sue parole e nel suo impegno quotidiano, si percepisce la vera essenza di un artista che ha fatto della bellezza una forma di vita.

Di Adriano Di Benedetto

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