locandina Il Re Pastore di Mozart.

Il Re Pastore di Mozart: 250 anni tra musica, natura e identità

Il Re Pastore di Mozart: 250 anni tra musica, natura e identità

locandina Il Re Pastore di Mozart.

Il Re Pastore di Mozart celebra 250 anni al Teatro Nazionale di Roma con una nuova regia di Cecilia Ligorio e un cast d’eccezione.

Un anniversario speciale per un’opera senza tempo, Il Re Pastore di Mozart

Dal 14 maggio, il Teatro Nazionale di Roma celebra i 250 anni de Il Re Pastore di Mozart, con una produzione che promette emozione, riflessione e grande bellezza.

Protagonisti Juan Francisco Gatell, Miriam Albano, Francesca Pia Vitale, Benedetta Torre e Krystian Adam

«Non è solo un viaggio attraverso la musica del primo Mozart, ma un’esplorazione delle scelte che plasmano la nostra esistenza, del dialogo necessario con i nostri limiti e i nostri desideri.

Ci invita a chiederci e riconoscere quale sia la nostra vera natura, indipendentemente dalle condizioni esterne che ci vengono imposte, e ad ascoltarla fino in fondo, con il rivoluzionario coraggio della sincerità».

Così Cecilia Ligorio descrive la nuova produzione de Il re pastore di Wolfgang Amadeus Mozart che l’Opera di Roma mette in scena da mercoledì 14 maggio al Teatro Nazionale per celebrare i 250 anni dell’opera. Il Re Pastore di Mozart

La regista, al suo debutto con la Fondazione Capitolina, è affiancata da Gregorio Zurla per le scene, da Vera Pierantoni Giua per i costumi e da Fabio Barettin per le luci. Sul podio Manlio Benzi dirige l’Orchestra dell’Opera di Roma.

Dopo la prima del 14 maggio (ore 20), trasmessa anche in diretta da Radio3 Raiquattro le repliche fino a venerdì 23 maggio.

Il Re Pastore di Mozart. innammorati
Dal 14 maggio al Teatro Nazionale di Roma va in scena Il Re Pastore di Mozart.

Firmata dalla regista Cecilia Ligorio, questa nuova lettura dell’opera di Wolfgang Amadeus Mozart pone al centro i temi dell’identità e della libertà interiore. Il Re Pastore di Mozart

La direzione musicale è affidata a Manlio Benzi, sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, per un risultato musicale fresco e luminoso.

Accanto a loro, una squadra artistica solida: Gregorio Zurla alle scene, Vera Pierantoni Giua ai costumi e Fabio Barettin alle luci.

La regia è un invito all’ascolto autentico di sé stessi, come racconta Ligorio, al suo debutto con la Fondazione Capitolina.

La prima andrà in scena il 14 maggio alle 20.00 e sarà trasmessa anche in diretta su Radio3 Rai.

Il Re Pastore di Mozart. Una serenata scenica tra desiderio e destino

Secondo Ligorio, Il re pastore non è soltanto un racconto musicale, ma una vera esplorazione della natura umana e dei suoi limiti più profondi.

L’opera suggerisce un ritorno alla natura come equilibrio tra dentro e fuori, tra l’io e l’altro, tra ciò che siamo e ciò che vogliamo.

Una riflessione delicata, ma potente, sulle condizioni imposte e sul coraggio di scegliere chi essere davvero.

Il direttore Manlio Benzi sottolinea la natura ibrida dell’opera: una “serenata scenica”, non una forma compiuta, ma ricca di fantasia ed espressività.

Scritta da un giovane Mozart diciannovenne, l’opera già preannuncia la complessità e le sfumature che saranno presenti nei suoi capolavori successivi.

Si intravede già, ad esempio, il gioco delle coppie che sarà pienamente sviluppato in Così fan tutte. Il Re Pastore di Mozart

Un cast d’eccezione per un’opera di rara esecuzione

Nel ruolo del razionale Alessandro, re di Macedonia, il tenore Juan Francisco Gatell porta in scena l’autorità con voce limpida e misurata intensità.

A interpretare Aminta, il re pastore che si scopre sovrano, è il mezzosoprano Miriam Albano, figura centrale del conflitto tra dovere e sentimento.

La ninfa Elisa, amata da Aminta, è interpretata da Francesca Pia Vitale, mentre la principessa Tamiri è affidata alla voce di Benedetta Torre.

Completa il cast il tenore Krystian Adam, nel ruolo dell’onesto Agenore, consigliere fedele e presenza morale nell’intricata trama degli affetti.

Il dramma si svolge tra atmosfere arcadiche e valori illuministi, dove l’amore contende spazio alla ragione di Stato.

Il libretto è firmato da Pietro Metastasio, poeta cesareo alla corte viennese di Maria Teresa.

Il Re Pastore di Mozart. prove
Dal 14 maggio al Teatro Nazionale di Roma va in scena Il Re Pastore di Mozart.

Il Re Pastore di Mozart. Un’opera scritta in tempi record da un Mozart giovane

Il re pastore venne composto in tempi rapidissimi nel 1775, subito dopo il successo de La finta giardiniera a Monaco.

Fu commissionata in occasione della visita a Salisburgo dell’Arciduca Massimiliano, figlio di Maria Teresa d’Austria, diretta da Vienna verso l’Italia.

La prima assoluta si tenne il 23 aprile 1775 al teatro di corte di Salisburgo, con scenografia minima, come da consuetudine.

L’opera è divisa in due atti e presenta una struttura di arie intervallate da una ouverture, senza dialoghi recitati.

La sua funzione era più celebrativa che teatrale, ma la musica di Mozart riesce a dare profondità ai personaggi e alle loro emozioni.

Tutti i caratteri tipici del classicismo e del sentimento sono già presenti in questa giovane prova d’autore. Il Re Pastore di Mozart

Un ritorno raro sulle scene romane

L’Opera di Roma sceglie di riportare in scena questo titolo rarissimo per la seconda volta nella sua storia.

La prima e unica precedente rappresentazione risale al 13 ottobre 1988, con direzione di Wolfgang Rennert e regia di Sandro Sequi.

Il progetto rientra nella linea artistica del Teatro Nazionale di recupero di repertori meno frequentati.

Le repliche seguiranno il debutto del 14 maggio: venerdì 16 alle 20.00, domenica 18 alle 16.30, mercoledì 21 e venerdì 23, sempre alle 20.00.

I biglietti sono acquistabili online sul sito www.operaroma.it o presso il botteghino dell’Opera di Roma.

Per approfondimenti e contenuti extra è disponibile anche una cartella stampa fotografica online. Il Re Pastore di Mozart

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Dal 14 maggio al Teatro Nazionale di Roma va in scena Il Re Pastore di Mozart.

Un ponte tra Mozart e il teatro del futuro

Questa proposta si inserisce nella stagione “Volti del potere” del Teatro dell’Opera di Roma, dedicata a figure trasformative della cultura europea.

Prossimo appuntamento sarà a ottobre con il dittico Il diario di uno scomparso di Janáček e La voix humaine di Poulenc.

La regia sarà di Andrea Bernard, vincitore del Premio Abbiati 2024, con protagonisti come Anna Caterina Antonacci e Matthias Koziorowski.

Questa visione curatoriale mira a unire l’antico e il moderno, proponendo al pubblico percorsi lirici originali e stimolanti. Il Re Pastore di Mozart

La combinazione tra recupero filologico e nuove tecnologie teatrali offre esperienze sempre più immersive e coinvolgenti.
Il Teatro Nazionale conferma così il suo ruolo di laboratorio creativo, capace di fare dialogare epoche e linguaggi.

di Adriano Di Benedetto

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