La morte ovvero il pranzo della domenica

La morte ovvero il pranzo della domenica

La morte ovvero il pranzo della domenica

La morte ovvero il pranzo della domenica

La morte ovvero il pranzo della domenica: riflessioni sulla vita attraverso il teatro. Un delicato viaggio tra ironia e poesia nel nuovo spettacolo di Dammacco e Balivo, dedicato all’amore, alla famiglia e all’inevitabile separazione.

La morte ovvero il pranzo della domenica: un viaggio teatrale di Dammacco e Balivo

Un nuovo spettacolo dal significato universale La morte ovvero il pranzo della domenica

Il 16 novembre alle 21 e il 17 novembre alle 17, La morte ovvero il pranzo della domenica arriva in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Lo spettacolo, ideato e diretto da Mariano Dammacco e interpretato da Serena Balivo, è un’opera poetica e umoristica che affronta il tema della morte con sorprendente leggerezza.

Il contesto della narrazione

La storia ruota attorno al rito del pranzo domenicale, in cui una donna ormai matura si ritrova con i genitori ultranovantenni.

Questi, pur in salute, riflettono ossessivamente sulla morte, in un mix di ironia e profondità.

La protagonista e la sua interpretazione

Serena Balivo, premiata come miglior attrice under 35 al Premio Ubu, interpreta la figlia con sensibilità e carisma.

Il testo, scritto da Mariano Dammacco, intreccia dialoghi intimi e universali, evocando affetti e ricordi comuni.

La morte ovvero il pranzo della domenica
La morte ovvero il pranzo della domenica

Un’esperienza intima e universale

Replica dopo replica, lo spettacolo crea un legame profondo con il pubblico.

La narrazione, nata in un contesto familiare, si è guadagnata il plauso della critica al festival Primavera dei Teatri per la sua rara sensibilità.

La poetica di Dammacco e l’ironia della vita

Come Italo Calvino definiva la leggerezza, Mariano Dammacco esplora la morte con ironia, senza appesantire il cuore dello spettatore.

Le dinamiche familiari diventano metafore dell’esperienza umana.

Un viaggio tra amore e separazione

Lo spettacolo invita a riflettere sull’amore in famiglia, dall’affetto tra vecchi sposi al legame tra genitori e figli.

Questo sentimento si intensifica davanti all’inevitabile separazione.

Il significato emotivo per lo spettatore

Gli spettatori partecipano a una “cerimonia” che risveglia ricordi e emozioni personali.

La vicenda, pur immersa nella morte, celebra la vita e l’amore in tutta la loro complessità.

La poetica della compagnia Dammacco/Balivo

Mariano Dammacco e Serena Balivo creano un teatro d’arte accessibile a tutti, con drammaturgie originali e contenuti universali.

La loro visione combina poesia e narrazione con estrema raffinatezza.

Un curriculum di successi teatrali

La compagnia ha prodotto sette spettacoli, tra cui Spezzato è il cuore della bellezza e Danzando con il mostro.

Queste opere hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, attestando il valore artistico del duo.

Premi e riconoscimenti

Serena Balivo ha vinto il Premio Ubu e il Premio Ivo Chiesa, mentre Mariano Dammacco ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per la scrittura drammaturgica, tra cui il Premio Ubu 2020-2021.

La morte ovvero il pranzo della domenica
La morte ovvero il pranzo della domenica

Collaborazioni artistiche e pubblicazioni

I testi di Dammacco sono stati raccolti nel libro Danzando con l’umano, pubblicato da Luca Sossella Editore.

Questa raccolta testimonia l’importanza del loro lavoro nel panorama teatrale italiano.

Un allestimento curato nei dettagli

Le musiche originali di Marcello Gori, gli oggetti di scena di Andrea Bulgarelli e le luci di Vincent Longuemare contribuiscono a creare un’atmosfera intima e coinvolgente.

Biglietti e accessibilità

I biglietti sono disponibili a prezzi accessibili, con riduzioni per studenti e gruppi. Per prenotazioni, è possibile contattare la biglietteria o acquistare online.

Conclusione: un invito alla riflessione

La morte ovvero il pranzo della domenica non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza emotiva che invita a riflettere sulla bellezza della vita e dell’amore.

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