In via Nicolò Piccolomini a Roma spunta “Laika e gli invitati”, l’ultima opera di Laika dedicata a Papa Francesco e ai suoi non proprio graditissimi ospiti.
Laika e gli invitati sgraditi al funerale di Papa Francesco
Un’opera ironica e pungente nella Roma eterna, tra muri, nuvole e liste di ospiti imbarazzanti, Laika e gli invitati sgraditi
Nella notte tra il 23 e il 24 aprile, Roma ha avuto un altro dei suoi piccoli miracoli urbani.
In via Nicolò Piccolomini, a un passo dal Vaticano, è comparsa “gli invitati”, l’ultima creazione di Laika.
Protagonista assoluto: Papa Francesco, fresco di “ascesa” al cielo, intento a sbirciare, dall’alto dei cieli, la lista degli invitati al proprio funerale.
Il suo volto? Una perfetta sintesi tra l’incredulità e l’irritazione.
Laika e gli invitati sgraditi, quando tra gli ospiti spunta il peggio del peggio
Tra i nomi illustri (e imbarazzanti) della lista troviamo Donald Trump, esperto di deportazioni lampo, e Javier Milei, smantellatore di democrazie con la motosega retorica.
Non mancano Ursula Von Der Leyen, paladina del riarmo europeo, e due “vecchie conoscenze” italiane: Matteo Salvini e Matteo Piantedosi.
A giudicare dall’espressione del Papa, forse avrebbe preferito una veglia più… selezionata.
Magari con gente più incline alla pace e meno alle frontiere armate.

perché proprio Papa Francesco?
La stessa Laika confessa: “non ho mai rappresentato il Papa nei miei poster, la Chiesa mi è lontana.
Ma Francesco ha avuto il coraggio di difendere i migranti, parlare di Gaza e rifiutare il riarmo”. Laika e gli invitati sgraditi
Ecco dunque che il poster diventa un omaggio ironico a chi, pur venendo da un’istituzione secolare, ha provato ad avvicinare il divino alla realtà più cruda.
E che, a quanto pare, di certi inviti avrebbe fatto volentieri a meno.
una lista che nessuno avrebbe voluto leggere
Con il suo stile inconfondibile, Laika e gli invitati sgraditi colpisce ancora.
Il Papa, matita alla mano, sembra pronto a cancellare certi nomi con decisione divina.
E mentre a Roma i glicini fioriscono e i motorini rombano, il murale rimane lì, a ricordarci che, funerale o no, l’umanità si giudica dalle scelte.
Anche da chi si invita… o si preferirebbe non invitare affatto.
Laika e gli invitati sgraditi
Tra i nomi rappresentati compaiono: Donald Trump, criticato per le deportazioni di massa di migranti negli Stati Uniti;
Javier Milei, presidente argentino di estrema destra, accusato di smantellare lo stato di diritto e promotore di politiche xenofobe;
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sostenitrice del riarmo europeo e contraria a politiche di accoglienza;
Matteo Salvini, mai ricevuto da Papa Francesco durante il suo pontificato;
Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, promotore del discusso Decreto Cutro.
“È la prima volta che ritraggo il Papa nei miei poster – racconta Laika -, proprio perché la Chiesa è un mondo per me distante, soprattutto in termini di diritti civili.

Ma non si può negare che Francesco sia stato un Papa attento ai migranti, al massacro dei palestinesi a Gaza e contrario al riarmo, in nome di una pace senza armi.