Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Lucia Andreano “A Mani Nude”

Lucia Andreano “A Mani Nude”

Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Lucia Andreano “A Mani Nude”. La storia di Besnik Harizaj. Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.

Dall’Albania alla Sicilia: la storia dell’artista Besnik Harizaj raccontata in un libro di Lucia Andreano.

Lucia Andreano “A Mani Nude”. Nel volume “A Mani Nude” l’autrice svela la vita del maestro internazionale della ceramica amato dai vip:

I successi di oggi che lo vedono – con le sue opere – premiato da Vittorio Sgarbi alla mostra di Verona, sul set di Carlo Verdone, negli showroom di Dolce & Gabbana hanno un retroscena agrodolce.

Il volume – nato per caso, come avvengono sempre le cose migliori nella vita di ognuno – ripercorre i passi fatti da Besnik Harizaj prima di diventare una star apprezzata.

L’autrice siciliana, (docente di Lettere con la passione per la ceramica e l’argilla) ricorda di essere rimasta colpita da una locandina in albanese esposta in Sicilia.

La sua amicizia con Besnik è nata anni fa in modo casuale ed originale: pioveva e lei si rifugiò proprio davanti una vetrina dove erano esposte delle bellissime ceramiche.

Lucia Andreano “A Mani Nude”.
Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Lucia Andreano “A Mani Nude”. La curiosità la spinse ad entrare nel negozio.

Pochi istanti dopo si ritrovò davanti Besnik che usciva dal laboratorio per capire chi fosse entrato nella sua sede.

Dopo una chiacchierata occasionale ebbe avvio un’amicizia che ha spinto i due a dar vita ad un libro breve ma intenso, patrocinato da Amnesty International – gruppo 72 di Catania – per la capacità «di toccare diversi temi legati ai diritti umani attraverso la storia, vera, di un artista […] riuscito a lasciarsi alle spalle un passato di dolore e povertà, privo di libertà e senza possibilità di sviluppo personale».

Una storia che sembra scritta da uno sceneggiatore hollywoodiano invece è realmente accaduta. Besnik dopo aver affrontato tante difficoltà, in Italia ha trovato l’amore.

È padre di tre splendide ragazze che vivono in Sicilia. Lucia Andreano “A Mani Nude”

Dalle pagine del libro, apprendiamo della severità del padre contadino che lo vedeva destinato ai campi, della caduta della dittatura in Albania e il passaggio a una forma democratica.

Forma che ancora non era considerabile compitamente tale, fino ad arrivare alle guerre in terra iugoslava, che lo videro impegnato sulle Alpi albanesi per difendere i confini della sua terra.

Al di là di tutto questo, Besnik, artista fin dal primo vagito, non voleva rimanere fossilizzato in un Paese che non gli offriva un futuro abbastanza roseo e sognava l’Italia, dove costruire un domani più luminoso.

A soli 19 anni, entrò nella sezione scultore e artisti della scuola di Tirana, ma il periodo sul fronte infranse il suo sogno, che rimase impresso nel muro di tufo «delle meraviglie» su cui – da piccolo – incideva cavalli, teste e fantasie usando solo un cucchiaio rotto e un chiodo.

“In Albania – racconta il ceramista – facevo l’insegnante e guadagnavo cinquemila lire al mese. Lucia Andreano “A Mani Nude”

Lucia Andreano “A Mani Nude”.
Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Ma ho capito che non era la mia strada, non volevo fare la fine del mio preside, che dopo scuola arrotondava lo stipendio vendendo sigarette in mezzo alla strada”.

La voglia di riscatto lo porta ad intraprendere un cammino lungo sette giorni tra le montagne per arrivare in Grecia, a Creta, dove lavorava per mettere da parte i soldi necessari per spostarsi in quella che sarebbe diventata poi la sua seconda patria, ovvero la Sicilia.

Vi arrivò, da clandestino, nell’ottobre del ’93, portando con sé fatica, sofferenza, solitudine e il ricordo degli affetti lasciati a casa.

Ambientarsi in quella che viene considerata la patria della ceramica per eccellenza non è stato semplice come si può credere:

Restava l’amarezza di ciò che era stato lasciato nella propria terra e la curiosità di sapere come avrebbe potuto essere non andare via.

In Italia, ha lavorato inizialmente nelle campagne, per poi incontrare artigiani della zona che lo hanno portato a capire che aprire una sua bottega di ceramiche a Caltagirone gli avrebbe potuto spalancare nuove opportunità: infatti le sue teste in ceramica oggi fanno il giro di tutto il mondo.

Era chiamato “l’albanese”, perché agli esordi italiani non aveva il permesso di soggiorno e quando aprì il suo laboratorio subì l’odiosa forma di bullismo destinata agli stranieri, dover dimostrare di essere una brava persona; anche perché rappresentava, nell’ immagine collettiva, una popolazione su cui esistevano mille pregiudizi.

Oggi Besnik Harizaj – che opera a Caltagirone – è per tutti un numero uno.

Le sue opere sono state riprodotte da tanti anche senza la sua autorizzazione.

Davanti alla domanda: “Dove trovi la tua ispirazione?” risponde: “Credo parta dal mio cuore, è un impulso che non so frenare, è come se lei mi guidasse.

Se cerco di fermarla, mi sento morire dentro, come se mi svuotassi”.

Besnik disegna, modella, plasma facce.

Ancora oggi la sua bottega è piena di volti, dagli occhi fissi, dalle bocche chiuse, impassibili, ma mai indifferenti.

Lucia Andreano “A Mani Nude”.
Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Le facce irriverenti di Totò, arabi, donne nere, personaggi famosi, gente qualunque: tutte parlano, guardano oltre la vetrina.

Nella storia di quest’uomo ci sono coraggio, forza, amore follia, il caldo rimpianto per quel che poteva essere e non è stato ma anche il successo e la gioia per quel che oggi è diventato.

Il maestro artigiano non è solo eccellenza manuale e competenza tecnica, ma ama a tal punto lo stato dell’arte da entrare in osmosi con l’ambiente di lavoro, trasformando la materia in emozione e raggiungere infine l’empatia con il genius loci.

Le sue creazioni e la sua collezione artistica fanno propri tutti i valori della nostra grande tradizione e sono apprezzate in Italia ed in tutto il mondo.

Ogni opera viene realizzata rigorosamente a mano ogni manufatto può essere personalizzato rendendolo unico.

La gamma di articoli da lui realizzati con diverse tecniche, tutte esclusivamente manuali, è molto ampia: oggetti per arredamento da giardino e da appartamento, arredi di tipo funzionale come ad esempio le meridiane, calcolate per le coordinate geografiche indicate dal cliente.

La lunga esperienza, unita a infinite prove di laboratorio, conferisce ai manufatti eccezionali doti di resistenza al gelo, alla corrosione ed agli shock termici.

Tutto quello che è in vendita nella bottega è realizzato dal maestro nel suo laboratorio.

La sua produzione è caratterizzata dall’essenzialità delle forme e dalla lavorazione non in serie che conferisce agli oggetti quel carattere di unicità proprio della più alta tradizione artigiana.

Creatività e fantasia, l’uso del colore completano il percorso tattile con risultati sorprendenti.

La vera forza di Besnik è quella di trovare il sorriso e di trasmetterlo – nonostante il dolore – attraverso la sua arte.

Nel suo sguardo una traccia di malinconia che si guarda le spalle dalla sofferenza e che trova da essa la forza per guardare all’amore futuro con la voglia di divertirsi sempre.

Lucia Andreano “A Mani Nude”.
Lucia Andreano “A Mani Nude”.

Come uomo, nelle sue sfaccettature ha l’arte nel Dna.

Persona dal grande spessore umano e professionale, gode ormai di prestigio e fama sicuri e sempre maggiori tra gli appassionati.

Ha saputo negli anni incarnare al meglio la figura dell’artista rigoroso, attento nel cogliere le umbratili evidenze della realtà e dello spirito, per niente disposto ai compromessi con le mode che – anche nel suo campo – si affermano talvolta platealmente per poi sparire nel breve volgere di una stagione.

I personaggi, i lacerti di storie che emergono dalla sua arte sono spesso ectoplasmi del suo vissuto interiore e familiare, ma hanno soprattutto la valenza di archetipi, di spiriti guida… traccia con sicurezza i segni di un percorso di sicuro valore espressivo.

Il suo tratto saliente è divenuto quello di una ‘pennellata’ dalla densità quasi carnale: uno spessore materico che si impadronisce persino della luce, che campeggia sulla materia usata nelle più diafane stratificazioni, che rende conto della prodigiosa energia interiore dell’autore.

Il risultato più evidente della sua opera creativa è quello di una singolare, modernissima e per certi versi entusiasmante anabasi spirituale.

Un vero artista sa che essere universale vuol dire attingere alla sostanza comune del sé: rinunciare alla propria parte egotica, pur partendo dall’esperienza personale.

La vanità, che viene prima e dopo ogni composizione, non sembra appartenere a Besnik.

La sua arte vive perciò di un’impersonale, altruistica e profondissima ambizione.

Ogni vera esperienza estetica è accrescimento della statura spirituale.

Questo, a mio avviso, il dono che l’arte di Besnik è capace di offrire ai suoi fruitori.

“A Mani Nude” è un libro, una biografia, per i veri cultori del bello, che possono apprezzare l’uomo dietro l’artista e avere una visione ampia del panorama artistico attuale.

Uno sguardo alle sue opere porta l’occhio attento del critico e del cultore – lettore, in un mondo meraviglioso, costituito prevalentemente da forme e colori, da prospettive e concetti chiave, da passione e razionalità.

L’arte di Besnik segna la storia di due popoli, emoziona, trasmette, supera le dimensioni dello spazio e del tempo e porta lo spettatore verso confini sconosciuti, quelli del cuore.

Lucia Andreano “A Mani Nude”.
Lucia Andreano “A Mani Nude”.

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