L’ultima mossa alla vita locandina

L’ultima mossa alla vita: il giorno in cui la morte perse la sua partita

L’ultima mossa alla vita: il giorno in cui la morte perse la sua partita

L’ultima mossa alla vita locandina

L’ultima mossa alla vita: il giorno in cui la morte perse la sua partita, eroi in camice bianco tra ossigeno e silenzi, memoria struggente di chi ha vinto la paura in un’Italia che dimentica troppo in fretta

Tra la vita e la morte, vince chi resta umano, L’ultima mossa alla vita

Pierfrancesco Campanella commuove l’Anica con “2020: odissea nello spazio Covid”, L’ultima mossa alla vita, un corto che onora i medici e accusa una sanità spesso assente

Una partita che vale una vita
Nel cortometraggio “2020: odissea nello spazio Covid”, diretto da Pierfrancesco Campanella e ispirato a una storia vera, la morte sfida la vita a scacchi.

Franco Oppini, protagonista del film, interpreta Paolo Di Gravio, produttore e co-sceneggiatore del corto, alle prese con una battaglia reale contro la polmonite interstiziale bilaterale da Covid-19.

Sulla scacchiera c’è Campanella stesso, nei panni della morte, cupa, silenziosa, ma spietatamente presente.

Con un cappello nero calato sul viso e abiti total black, la morte è inquietante, ma anche teatrale.

Il richiamo al film di Ingmar Bergman “Il settimo sigillo” è chiaro, ma qui l’eco è più amaro, perché la storia è recente, cruda, nostra.

La pandemia del 2020 ha lasciato ferite ancora aperte e “2020: odissea nello spazio Covid” ce le mostra senza filtri, con la grazia di un cortometraggio, ma la potenza di un grido collettivo.

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L’ultima mossa alla vita, medici come angeli, tra umanità e sacrificio

Nel nosocomio romano in cui Paolo viene ricoverato, tutto sembra alieno. Medici e infermieri sono bardati come astronauti, lottano con pochi mezzi e tanta dedizione.

Nadia Bengala interpreta un’infermiera dolce e sensibile, mentre Luciana Frazzetto è una caposala inflessibile e umana.

Nicholas Gallo e Massimiliano Virgilii completano il quadro del personale sanitario con ruoli vibranti, tra professionalità e compassione.

Non si può non esaltare il lavoro degli operatori sanitari in questo corto. Hanno combattuto una guerra in trincea, a mani nude e spesso senza scudi.

Hanno pagato con turni massacranti e, in molti casi, con la vita stessa.

Questo film rende loro onore, li riconosce come eroi silenziosi in un sistema sanitario che, invece, ha mostrato falle evidenti.

L’emergenza Covid ha messo a nudo tutte le debolezze della sanità italiana, tra tagli, ritardi, confusione e disorganizzazione.

Campanella - Frazzetto
L’ultima mossa alla vita: il giorno in cui la morte perse la sua partita

L’ultima mossa alla vita, un cortometraggio che lascia il segno

La proiezione all’Anica è stata un evento sentito. “2020: odissea nello spazio Covid” ha commosso tutti, tenendo il pubblico col fiato sospeso.

In appena 15 minuti, Pierfrancesco Campanella e Paolo Di Gravio riescono a raccontare una tragedia universale con leggerezza e profondità.

La scenografia è curata da Laura Camia, la fotografia è di Sacha Rossi, il montaggio di Francesco Tellico, e le musiche di Fabio Massimo Colasanti. Tutto è perfettamente orchestrato.

Il brano dei titoli di coda, “Antagonist”, tratto dall’album dei Demoghilas, accompagna l’uscita dallo schermo come un’eco di dolore e speranza.

Il corto ha già ricevuto quattro premi al Champs Élisées Film Awards: miglior film di finzione, miglior sceneggiatura, migliori scenografie e miglior attore a Franco Oppini. Meritati e significativi.

L’ultima mossa alla vita, una sala gremita di emozione e applausi

A condurre la serata all’Anica è stata Maria Teresa Di Bari, mentre sul tappeto rosso sono sfilati tanti volti noti.

Tra i presenti: Rosanna Fratello, Marina Suma, Jinny Steffan, Ottavia Fusco Squitieri con Sergio Siciliano, Mirca Viola con Enzo Gallo, Adriana Russo con Francesco Caruso Litrico, Ada Alberti, moglie di Franco Oppini, Massimo Milazzo, Morena Rosini, Alessandro Perrella.

E ancora: Franco Mariotti, Lorenzo De Luca con la moglie Anna, Antonio Del Greco, Mauro Ferri con Matteo Ferri, Mario D’Imperio, Sergio De Angelis, Emanuele Pecoraro.

Tra i giornalisti presenti: Francesco Lomuscio, Maurizio Pizzuto, Ester Paparozzi, Elio Ippoliti, Antonello De Pierro, Miria Maiorani.

Presenti anche Paolo Reale, Raimondo Del Tufo, Francesco Campagna, Luca Di Silverio, Andrea Canali dell’Anica.

L’ultima mossa alla vita, un regista instancabile, una produzione coraggiosa

Pierfrancesco Campanella ha accolto gli ospiti con eleganza e commozione.

Ha ricordato il suo esordio nel cinema con “La veritaaaà” di Cesare Zavattini nel 1982, e poi la sua lunga carriera come regista.

Campanella non si ferma: ha appena realizzato il thriller “Brividi d’autore” e il documentario “C’era una volta il beat italiano”. Già lavora a un nuovo docufilm.

La produzione di “2020: odissea nello spazio Covid” è affidata a Paolo Di Gravio e Fabrizio Rampelli per Gesticonsultmovie srl e Cinemusa srl. Susanna Ferrando è la capo progetto.

Le riprese sono firmate da Francesco Siciliano, il suono da Marco Pagliarin. Un lavoro corale, denso di passione e memoria.

L’ultima mossa alla vita Franco oppini
L’ultima mossa alla vita: il giorno in cui la morte perse la sua partita,

L’ultima mossa alla vita, una storia che è di tutti noi

Il cortometraggio non è solo il racconto di una malattia, ma di un’epoca. Ci riporta al 2020, quando il mondo si è fermato, quando tutto era paura, distanza, morte.

Ma anche amore, cura e solidarietà. È un atto d’accusa contro un sistema sanitario fragile, ma anche un inno ai suoi uomini e donne più coraggiosi.

È la dimostrazione che l’arte può parlare di dolore senza pietismo, può restituire dignità, può insegnare a ricordare.

A festeggiare Campanella c’erano anche i suoi cari: Chiara, Matteo, Beatrice e Francesco, che gli hanno regalato sorrisi e abbracci.

Il corto sarà presto distribuito in varie sale italiane e parteciperà a festival nazionali e internazionali.

Il tour è appena cominciato, ma il messaggio è già forte e chiaro: non dimenticare. Mai.

L’ultima mossa alla vita, quando il cinema si fa memoria e denuncia

Il corto lascia un sapore amaro, ma necessario. È un invito a non abbassare la guardia, a chiedere rispetto per i malati, attenzione per gli operatori sanitari, investimenti seri nella sanità pubblica.

Ma è anche una carezza per chi ha perso qualcuno, per chi ha combattuto e ce l’ha fatta. È la voce di chi ha vissuto sulla propria pelle la paura più nera, ma ha deciso di trasformarla in arte.

L’ultima mossa alla vita, perché la vera vittoria è essere ancora qui

“2020: odissea nello spazio Covid” è, in fondo, una storia di resistenza. Resistenza del corpo, dell’anima, dell’amore.

Una partita a scacchi con la morte dove, stavolta, vince chi è rimasto. Chi ha curato, chi ha pianto, chi ha raccontato.

Pierfrancesco Campanella, Paolo Di Gravio, Franco Oppini e tutta la squadra hanno vinto una sfida importante: quella di non dimenticare.

E ci hanno ricordato, una volta di più, che l’arte salva. Anche quando tutto sembra perduto.

Di Adriano Di Benedetto 

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