Maurizio Costanzo, è morto un Grande. Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Maurizio Costanzo – giornalista e conduttore tv – è scomparso, all’età di 84 anni.
Maurizio Costanzo, è morto un Grande. La notizia è stata diffusa dal suo ufficio stampa. Al suo nome è legato il “Maurizio Costanzo Show”, il talk show più longevo della storia della tv italiana.
Ma il conduttore ha firmato anche decine di programmi radiofonici e televisivi e commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere ecc.).
La popolarità l’aveva raggiunta nel 1976, conducendo alla Rai il talk-show “Bontà loro”, anche se per tutti era quello del “Maurizio Costanzo Show”, in onda dal 1982 su Mediaset.
Il programma era stato chiuso nel 2009, ma non se ne poteva fare a meno, tanto che era stato “riacceso” nel 2015.
Ora, purtroppo, si è spento per sempre.
Quel salotto ha fatto la storia della tv. Costanzo è stato un gigante della comunicazione del piccolo schermo, e non solo per la sua mole.
Per diversi anni è stato l’autore e conduttore più importante della televisione italiana.
Lo show col suo nome— per almeno un decennio – è stato considerato il salotto mediatico per eccellenza, amato e temuto da personaggi dello spettacolo e della politica.
La sua impronta sulla storia della televisione e della radio degli ultimi decenni, corredata anche da incursioni a teatro, nel cinema e sulla carta stampata è destinata a sopravvivergli.
Costanzo collaborò- per esempio – alla prima stesura del Salò di Pasolini e alla sceneggiatura di diversi film di Pupi Avati (tra cui Bordella e La casa dalle finestre che ridono) e soprattutto a Una giornata particolare di Ettore Scola.
Fu lui a scoprire un giovanissimo Paolo Villaggio, con il quale disegnò il personaggio di Fracchia.
Anche sentimentalmente il conduttore ha avuto una vita molto movimentata: dopo tre matrimoni (con Lori Sammartino, Flaminia Morandi, da cui ha avuto due figli, Camilla e Saverio, apprezzato regista cinematografico, e Marta Flavi), e una lunga convivenza con Simona Izzo, nel 1995 ha sposato Maria De Filippi, con la quale nel 2004 ha adottato Gabriele.
“Bboooni, state bboooni” era una delle sue frasi più celebri, utilizzata bonariamente per tenere a bada i suoi ospiti in uno show che è stato anche una cartina di tornasole dei gusti degli spettatori in questi decenni.
Il suo successo non ha avuto confini.
Una forza inarrestabile la sua, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonato.
La notizia della sua scomparsa è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Almeno quattro generazioni sono cresciute con lui. Costanzo è stato un uomo che ha saputo ispirare diverse generazioni grazie al suo coraggio, l’impegno, la professionalità e la serietà.
E in quasi mezzo secolo ha scritto una pagina fondamentale del nostro costume nazionale.
Ringraziarlo – dopo tutto quello che ha fatto per noi – pare limitativo.
Vederlo in TV ci rasserenava, era confortante. Tante sono le cose che vorrei dire, desideri e paure che racchiudo dentro di me oggi, ma questa è davvero l’unica cosa che vale la pena ripetere in un frangente come questo: grazie Maurizio.
Grazie semplicemente perché hai fatto parte delle nostre esistenze.
In questo giorno particolare, che nessuno finora aveva considerato, quello del nodo alla gola, della pelle d’oca, dei saluti e degli abbracci e delle lacrime non trattenute, a noi, tuoi telespettatori, non resta che ripeterlo e ripeterci:
GRAZIE! Per la pazienza e la disponibilità che hai sempre manifestato.
Perché ogni anno hai provato a creare un equilibrio tra te, noi, e il mondo.
Il modo migliore per ricordarti è tenere stretto nel cuore tutto quello che ci hai donato in tutti questi anni e continuare – nel tuo nome – l’impegno di offrire al pubblico una informazione pulita, onestà, chiara e soprattutto obiettiva.
Te lo dobbiamo.