Tra trombe, fisarmoniche e giri gitani, Le Nuove Tribù Zulu festeggiano 25 anni di musica pubblicando due nuovi singoli sulle piattaforme. Ballate, gente.
Nuove Tribù Zulu: 25 Anni “Sulla Strada” e Due Nuovi Canti Ribelli
Un compleanno che si festeggia a tempo di rumba e con l’anima libera. Le Nuove Tribù Zulu sono tornate.
Le Nuove Tribù Zulu festeggiano i 25 anni di “Sulla Strada”, il loro primo fortunato disco uscito con Manifesto Dischi nel 2000, che li portò a suonare da nord a sud lungo la penisola italiana.
Per l’occasione, oltre a inserire l’album sulle migliori piattaforme digitali, il gruppo ha pubblicato anche due nuovi singoli, presentati recentemente in un fortunato live all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
“C’è solo amore”, brano composto nel 2005 e tenuto nel cassetto in attesa del momento giusto: veloce e graffiante, nel caratteristico stile gioioso e solare della Tribù, è un inno di amore e speranza per il cambiamento, per un altro mondo possibile.
“Canto gitano”, una rumba avvolgente e misteriosa in cui tornano simbolicamente protagonisti i miti e le leggende dei gitani:
uomini e donne oltre confine, spesso costretti a lasciare il proprio luogo di origine, in viaggio per ricercare la libertà, la coerenza di restare fedeli alla verità, all’amore per la vita e per la pace, sognando un mondo senza barriere né conflitti.
O forse non se ne sono mai andate, semplicemente hanno continuato a camminare, fedeli al loro nome, “Sulla Strada”.
Era il 2000 quando il loro primo disco usciva per Manifesto Dischi, portandoli a suonare ovunque: dal Trentino alla Sicilia, passando per ogni sagra, palco, anfratto acustico d’Italia.
Oggi, 25 anni dopo, non solo l’album rinasce in digitale su tutte le piattaforme, ma arriva con due nuovi singoli, come torta con doppia fetta.
E niente candeline: solo loop, cori e amore a chili.
Due Singoli, Due Mondi (Ma Sempre Zulu)
Il primo brano si chiama “C’è Solo Amore”. Era stato composto nel 2005, ma come tutte le cose buone è rimasto in dispensa, ad aspettare il momento giusto. Nuove Tribù Zulu
È veloce, graffiante, solare: un manifesto musicale per chi crede ancora che cambiare il mondo sia possibile.

Sì, ci crede anche chi suona la fisarmonica, tranquilli.
Poi arriva “Canto Gitano”, che è una rumba. Ma non una rumba da spiaggia, bensì quella da fuoco acceso e storie sussurrate sotto le stelle.
Un viaggio tra leggende, nomadi, libertà e confini da ignorare.
Un inno a chi cammina, non per moda, ma per fedeltà a se stesso.
Registrati in Cucina? No, in Studio (ma con Calore). Nuove Tribù Zulu
I brani sono stati registrati a Roma, tra “The Music Room” e “Bel Air Studio”.
Al banco regia c’era Eugenio Vatta, che ha mixato tutto all’E45 Studio, senza bisogno di navigatore.
E se ve lo state chiedendo: sì, suona tutto esattamente come immaginate. Autentico, caldo, benedetto dal groove.
Nuove Tribù Zulu: Chi Suona, Chi Salta, Chi Soffia nella Tromba
Il gruppo è come sempre un’orchestra nomade e colorata:
Andrea Camerini alla voce e ai loop, Ludovica Valori alle tastiere e alla fisarmonica, Paolo Camerini al contrabbasso e al basso.
Roberto Berini pesta sulla batteria, Marco Massino sferza con la chitarra, Mario Caporilli fa piangere la tromba, e Massimiliano Diotallevi fa parlare il sax.
Insomma: ci sono più strumenti che in un laboratorio di liuteria, ma qui suonano tutti insieme e nessuno fa il solista triste.

Dove Trovarli (E Ballare con Loro)
Potete ascoltarli su Spotify, seguire le rotte su www.nuovetribuzulu.it, e vederli sorridere su Instagram e Facebook.
Nel dubbio, cercate la tribù. Sono quelli col sorriso largo e la musica che non ha paura del tempo.
Perché dopo 25 anni, è ancora “sulla strada” che si trova il ritmo giusto. Nuove Tribù Zulu