Il ritorno di Pier Francesco Pingitore al Salone Margherita con il docu-film Una Vita da Pingitore diretto da Mirko Alivernini emoziona Roma.
Una Vita da Pingitore. Una serata tra satira, arte e scienza.
Una serata da ricordare: Una Vita da Pingitore tra amici, satira e solidarietà
Dopo cinque anni di assenza, Pier Francesco Pingitore è tornato ieri sera al Salone Margherita di Roma, per un evento che ha unito arte, memoria e impegno civile.
L’occasione è stata l’anteprima del docu-film “Una Vita da Pingitore”, diretto da Mirko Alivernini.
La serata ha avuto anche un importante scopo benefico: il sostegno alla Fondazione Neuromed, che forma giovani neuroscienziati per migliorare la qualità della vita attraverso la ricerca.
Applausi e volti noti: una platea affettuosa per Una Vita da Pingitore
Ad accogliere il maestro della satira, una platea piena d’affetto e volti noti dello spettacolo.
Tra questi: Renzo Arbore, Marisa Laurito, Pippo Franco, Martufello, e le iconiche “donne del Bagaglino” come Pamela Prati, Valeria Marini, Matilde Brandi, Lorenza Mario e Morgana Giovannetti.
L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, un misto di nostalgia e celebrazione, dove il passato ha incontrato il presente con profondo rispetto.
Un racconto tra satira, palcoscenico e verità
Il film ripercorre la carriera di Pingitore dalla nascita del Bagaglino nel seminterrato di Via della Campanella, fino ai grandi successi in TV, teatro e cinema. Una Vita da Pingitore
Un viaggio durato oltre sessant’anni, tra spettacoli iconici e personaggi indimenticabili come Oreste Lionello, Gabriella Ferri, Pino Caruso, Enrico Montesano, Leo Gullotta, Manuela Villa e Federico Perrotta.
C’è spazio anche per i programmi cult come “Biberon” e le fiction più amate, senza dimenticare la storica crociera teatrale del 1967 a bordo del brigantino Costa del Sol.

Una Vita da Pingitore tra gratitudine e futuro
“Ho accettato di raccontare un po’ della mia vita dedicata allo spettacolo”, ha detto Pingitore, emozionato.
Ha ringraziato i suoi collaboratori storici come Mario Castellacci e Carla Vistarini, lodando il lavoro di Alivernini, capace di unire tecniche classiche e nuove tecnologie in una narrazione coinvolgente.
Il titolo del film nasce da un’idea del regista, e descrive perfettamente il tono della serata: un tributo sincero e lucido, affettuoso e visionario.
Scienza e cultura insieme per una buona causa
L’evento ha sostenuto la Fondazione Neuromed, impegnata nella ricerca sulle neuroscienze e sulla formazione dei giovani. Una Vita da Pingitore
La Banca d’Italia, attuale proprietaria del Salone Margherita, ha concesso l’uso del teatro per questa importante serata culturale e solidale.
Un gesto significativo, che ha permesso di trasformare una proiezione in un atto di amore verso la cultura e la scienza.
Una festa lunga una vita
Tra gli ospiti anche Nadia Rinaldi, Patrizia Pellegrino, Enzo De Camillis, Giuseppe Pedersoli, Guido De Angelis, Carla Vistarini, il fotografo Rino Barillari, Gianni Principessa, e tanti altri.
Ognuno ha portato con sé un frammento di memoria, trasformando la serata in una grande festa collettiva per Una Vita da Pingitore
Si sono rivissuti aneddoti, emozioni, ironie e lacrime, in una celebrazione corale del teatro e della televisione italiani.

Una Vita da Pingitore. Un affresco culturale lungo sessant’anni
Il docu-film è anche un viaggio dentro l’Italia che cambia, tra satira, teatro, musica e critica sociale.
“Una Vita da Pingitore” diventa così una testimonianza storica, ma anche una poesia per immagini, che guarda al passato con amore e al futuro con speranza.
Attraverso volti e voci, Pingitore ci ricorda che la cultura può ancora essere un’arma dolce, ironica, profonda.
Applausi finali, come un abbraccio
Una Vita da Pingitore Il film si è concluso con una standing ovation, tra applausi, sorrisi e commozione.
Un momento potente, in cui la memoria ha abbracciato il presente, proiettandosi con dignità verso il futuro.
“Una Vita da Pingitore” non è solo il ritratto di un uomo di spettacolo, ma un omaggio all’arte, alla parola, alla libertà.
Un’ode alla satira e alla voglia di raccontare il mondo, sempre con uno sguardo lucido, pungente, ma pieno d’amore.