Vittorio Rombolà presenta il suo nuovo libro “Marzapane” pubblicato da Edizioni Progetto Cultura
E’ l’opera che (ad oggi) definisce un avvincente percorso tematico, sviluppatasi attraverso i precedenti romanzi-denuncia. Vittorio Rombolà presenta il suo nuovo libro “Marzapane” pubblicato da Edizioni Progetto Cultura
Si tratta, infatti, di un efficace lavoro “complementare”, ideato e scritto perseguendo un fine particolarmente caro all’autore; questa volta si celebra il Bene, che si contrappone – con coraggio e vigore – alle brutalità, alle perversioni e alle malvagità dell’uomo, già denunciate dallo stesso scrittore, nelle pregresse e agghiaccianti pubblicazioni.
Per esaltare l’altra “faccia” dell’umanità (quella Buona), Rombolà si è avvalso di testimonianze e racconti reali.
L’autore, contravvenendo ad alcuni luoghi comuni, sottolinea l’importanza di “fare del bene e di poterlo (anche) raccontare”.
Per Rombolà è straordinariamente importante far (ri)emergere il cosiddetto “buon esempio”, che – per essere considerato tale – non può e non deve essere occultato e che pertanto, in tal modo, si contrapporrebbe efficientemente alla cattiva emulazione, oramai tanto ostentata e quanto mai socialmente pericolosa.
Le pagine si susseguono, palesando soggettive, tematiche e ritmi diversi.
La regia è eccentrica, colorita, imprevedibile e accattivante. Le inquadrature di forte e coinvolgente impatto emotivo.
Il modus scribendi di Vittorio Rombolà, si (ri)conferma come già definito da una critica letteraria che, a tal proposito, adattò una metafora di Alda Merini: “Rombolà riesce a perforare i vestiti, fino a toccare la pelle”.
Edizioni Progetto Cultura
Autore: Vitorio Rombolà
Pagine: 72
«Vittorio Rombolà, con il suo libro, vuole dar voce all’attività di tanti “maestri del bene”, con la speranza che attraverso il racconto si possano creare degli esempi per i più giovani, e possano nascere dei dubbi e delle domande, in chi agisce meschinamente.
Un libro di “denuncia a lieto fine”, scritto da un poeta che si sofferma nella descrizione della bellezza, che si manifesta in un paesaggio naturale, nell’arte o nel buon vino… ma soprattutto, la bellezza delle “buone azioni”, quella che permette al mondo di non sprofondare nella disperazione (…)»
(dalla Prefazione di Michele La Ginestra)