Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”. Assimec: annullate centinaia di cerimonie di nozze. A rischio un milione di posti di lavoro nel Wedding.

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”. Le ripercussioni create dalla pandemia di Corona Virus sul mercato del matrimonio in Italia si annunciano spaventose.

 Il Mondo del Wedding in crisi per il “Covid 19”. “Le notizie che riceviamo ogni giorno” – dice Fabio Ridolfi – “portano a pensare che, nel corso del 2020, il numero delle cerimonie di nozze, delle unioni civili, dei rinnovi della promessa e degli anniversari, sarà scarso. Wedding in crisi.

Il ritorno alla nostra vita, cosiddetta normale, è previsto per la fine dell’anno a stagione oramai conclusa. Tutti i virologi sembrano essere concordi e sottolineano che non si potranno frequentare luoghi di aggregazione con la medesima libertà e rilassatezza del passato.

Tra questi luoghi rientrano chiese e spazi per culto, sale per cerimonie laiche, ristoranti, ville per cerimonie, palazzi, castelli, agriturismi e altri luoghi destinati ai festeggiamenti.

Ciò significa che l’intero anno in corso sarà totalmente perduto, con terribili ripercussioni sulle due annate successive.

Nel nostro paese, il mondo delle nozze è un settore che ha un valore di circa 15 miliardi di euro ogni anno, con il coinvolgimento di numerose categorie professionali: oltre 83.000 sono le aziende coinvolte, molte delle quali sono strutturate a carattere familiare.

Si stima nel numero di, almeno, 1 milione di persone quello che comprende i lavoratori appartenenti all’indotto: stilisti, truccatori, parrucchieri, commessi, camerieri, chef, fioristi, fotografi, videomaker, musicisti, animatori, attrezzisti ecc.

Una lista che cresce quando si comprendono anche gli addetti ai lavori delle fiere tra cui contabili, uffici stampa, social media marketing ecc”.

Per dare un’idea di questo mercato, basta precisare che, solamente nei quattro mesi che vanno da marzo a giugno, andrà perduta una cifra di fatturato stimata tra i 10 ed i 15 miliardi di euro.

Di fatto sono saltate moltissime cerimonie già dal mese di febbraio. Tale cifra non sarà recuperabile poiché molti eventi non saranno rimandabili, ma, con ogni probabilità, verranno del tutto cancellati.

Allo stato attuale, vi è il rischio che anche le cerimonie dei mesi di settembre ed ottobre subiscano sorti avverse.

Senza un intervento concreto del Governo, vi è il rischio che quasi tutte le attività non potranno più riaprire, mettendo a rischio la salute delle aziende produttrici di abiti da sposa e sposo, confezioni per cerimonie, comunioni e cresime, abiti da cocktail e sera di alta moda per testimoni ed invitati, e di accessori. 

“Per sostenere le nostre idee” – prosegue Ridolfi – “abbiamo creato una associazione di addetti ai lavori: ASSIMEC.

Tale associazione include migliaia di operatori ed imprenditori del matrimonio e della cerimonia al fine di far sentire la nostra voce in ogni luogo”.MATRIMONI ANNULLATI: ABITI DA SPOSA NON RITIRATI

“Mi chiamano in lacrime” – dice Maria Celli, stilista della Casa di Moda Sposa Celli Alta Moda con sede nel Lazio – ” Decine le future spose che, in questi giorni, mi hanno telefonato disperate perché costrette ad annullare la loro cerimonia di nozze.

Molte di loro avevano già ritirato l’abito da sposa desiderato da mesi. Altre aspettavano trepidanti l’ultima prova d’abito prima del ritiro. Quegli abiti appesi nell’Atelier Celli sono un pugno nello stomaco.

Il Covid 19 infrange i sogni di moltissime coppie che aspettavano la primavera per pronunciare il loro SI”.

Ufficio Stampa

Emilio Sturla Furnò

+39 340 4050400

info@emiliosturlafurno.it 

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