“Barbanera” sotto l’albero di Natale, un anno di Felicità. Nelle pagine del Calendario Lunario e dello storico Almanacco, oggi “memoria del mondo” Unesco, buone pratiche, utili consigli e pillole di ottimismo.
“Barbanera” sotto l’albero di Natale, un anno di Felicità. Un libro da regalare e da regalarsi per un augurio che ci accompagni con fiducia mese dopo mese durante il 2021.
“Barbanera” sotto l’albero di Natale, un anno di Felicità. Sul finire di questo anno difficile che ci lasciamo alle spalle cosa può esserci di gradito e rassicurante che trovare un Almanacco Barbanera sotto l’albero di Natale?
Ricco di informazioni e curiosità, ricette della tradizione e tanti consigli pratici per l’orto e il giardino, la vita quotidiana e il benessere del corpo e della mente, l’Almanacco più celebre e longevo d’Italia, oggi anche “Memoria del Mondo” UNESCO, è un libro da regalare e da regalarsi per un augurio che ci accompagni con fiducia e ottimismo durante tutto il 2021.
Fin dal 1762 l’Almanacco Barbanera entra nelle case degli italiani dispensando buone pratiche, saperi della tradizione e pillole di saggezza.
Quello che rende Barbanera intramontabile è la filosofia che lo ispira, la sua capacità di camminare in armonia con la tradizione verso la contemporaneità, proponendo uno stile di vita improntato al buon vivere, alla felicità delle cose semplici, alla ciclicità della natura e del tempo, alla sintonia dell’uomo con le energie della terra e dell’universo.
Perché è questo che si trova tra le pagine dell’Almanacco Barbanera, sfogliandolo mese dopo mese: suggerimenti per la casa, la famiglia, l’orto e il giardino, per uno stile di vita sostenibile e consapevole, in armonia con i cicli delle stagioni e la natura, tra buone pratiche, accortezze bio e nuove sensibilità.
E poi il meteo e le feste, i proverbi e i fenomeni celesti, perché è la luna, si sa, che accompagna le nostre attività: calante o crescente, sarà lei a dirci quando seminare e interrare i bulbi, iniziare le potature verdi o imbottigliare i vini dolci o secchi.
E accanto ai suoi grandi classici nell’edizione 2021 anche qualche interessante novità, dalla grafica e ai contenuti, con nuovi protagonisti e tanta attenzione ad alcuni dei più bei paesaggi d’Italia.
Barbanera 2021 non poteva poi non trarre insegnamento dalla profonda esperienza che il mondo ha condiviso in questo 2020 segnato dalla pandemia.
Di qui gli appunti per una psicologia del benessere che invita a “coltivare l’ottimismo” (“Ama la vita”) anche in tempi difficili come quello che stiamo vivendo.
Frutto dell’isolamento prodotto dall’emergenza sanitaria è anche la pillola mensile che accompagna ogni ricetta sullo “stare a tavola”, che proprio i recenti avvenimenti hanno fatto riscoprire come momento culturale e sociale irrinunciabile, che valorizza il piacere del cibo nel mangiare insieme, oltre che nel gusto.
Insomma, nelle pagine dello storico almanacco Barbanera, edito per la prima volta a Foligno nel 1762, e da allora quasi ininterrottamente pubblicato fino ad oggi con contenuti sempre capaci di interpretare il mondo e la società, convivono in armonia tradizioni, saperi e stili di vita attuali che schiudono scenari di vita a volte dimenticati, che sanno di buono e che fanno bene più che mai al mondo e all’uomo contemporaneo.
Perché la filosofia di vita che anima il Barbanera, ambientalista per vocazione, guarda da sempre all’armonia tra cielo e terra, uomo e natura, benessere quotidiano e rispetto del pianeta.
Barbanera oltre che Almanacco è anche un pratico Calendario Lunario! Un concentrato di notizie e consigli da tenere in casa, che ci ricorda più da vicino i primi lunari in foglio che fin dal Medioevo viaggiavano per fiere e mercati, contribuendo in maniera significativa all’unificazione culturale e linguistica della penisola italiana.
Ancora oggi nelle pagine del calendario troviamo le effemeridi, tanti suggerimenti per sapere cosa fare nell’orto, in giardino e in cantina seguendo le fasi lunari, con uno sguardo curioso alle stelle e all’oroscopo, e tanta attenzione allo star bene le alle buone pratiche.
La casa di Barbanera, in Umbria l’almanacco vivente
Da più di due secoli e mezzo fedele a se stesso, eppure sempre al passo con i tempi, l’Almanacco Barbanera nasce in Umbria, a Spello, in un complesso rurale del XVIII secolo di circa 7 ettari certificati bio, che ospita la sede editoriale con la redazione – in un antico bachificio completamente ristrutturato.
La Fondazione Barbanera 1762 – un archivio storico con oltre 50mila documenti antichi di cui 13mila almanacchi, calendari e lunari da tutto il mondo – e l’Orto giardino delle Stagioni – uno scrigno prezioso di biodiversità, firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono e dialogano in armonia, tra fontane e pergolati, semi e ortaggi rari o in via d’estinzione, frutti di archeologia arborea, fiori ed erbe officinali.
Qui, seguendo il tempo del cielo e della terra e il crescere e il calare della luna, si sperimentano la filosofia e le buone pratiche che vivono nell’Almanacco, in una quotidianità che si modula tra orti e prove di stampa, memorie del tempo, attualità e innovazione per un’esistenza a misura d’uomo.
Ambientalista per vocazione
Ambientalista per vocazione, il Barbanera tramanda buone pratiche e suggerisce un più sano e sostenibile rapporto con la Terra già da secoli, quando l’ambiente non era ancora un problema emergente per l’umanità.
E da allora non ha mai smesso di offrirci spunti per ritrovare il valore delle sane abitudini quotidiane e per fare la cosa giusta al momento giusto, seguendo il ritmo delle stagioni.
La stessa coltivazione biologica, che ancora oggi si pratica nell’Orto giardino delle stagioni, si affida ad antichi gesti sostenibili e rispettosi dell’ambiente, così come la scelta di stampare con inchiostro a base naturale su carta proveniente da foreste reimpiantate, rendono più credibile quello che le pagine dell’Almanacco ci raccontano in ogni mese dell’anno.
La Fondazione Barbanera 1762 e la valorizzazione della cultura almanacchistica
La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore.
A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi), si occupa della diffusione delle virtù di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con le stagioni e che guarda al rapporto tra cielo-terra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere.
2015, Barbanera “Memoria del mondo” Unesco
Nel 2015 l’UNESCO ha accolto la Collezione di almanacchi Barbanera, conservata a Spello presso la fondazione Barbanera 1762 (precisamente 356 pubblicazioni tra almanacchi a libretto e lunari da parete pubblicati dal 1762 al 1962), nel registro “Memory of the World”, il programma che censisce e tutela i principali patrimoni documentari dell’umanità come, per fare qualche esempio, l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei Fratelli Lumiere e il Diario di Anna Frank.
Con il titolo di “Memoria del mondo” l’Unesco ha quindi riconosciuto valore di universalità all’Almanacco Barbanera, quale simbolo di un genere letterario che ha contribuito a sviluppare e a trasmettere la cultura popolare e l’identità di intere nazioni.
2012, Il francobollo Barbanera
In occasione dei 250 anni dell’Almanacco Barbanera, Poste Italiane l’11 aprile 2012 hanno emesso il francobollo dedicato, prezioso riconoscimento che dà lustro alla secolare tradizione Barbanera.
Da Lunario ad Almanacco, una storia lunga più di due secoli e mezzo
A partire dal Medioevo, soprattutto dopo la nascita della stampa, lunari e almanacchi sono stati la lettura popolare più diffusa nella penisola italiana e non solo.
Tra quelli stampati in Italia, il più celebre e longevo è sicuramente il Barbanera, ma meglio sarebbe dire “i Barbanera”.
Perché dopo la stampa del primo lunario in foglio ad opera di Pompeo Campana di Foligno, in molti cercarono di impossessarsi della paternità del Barbanera con prodotti simili per forme e contenuti tra cabale, pronostici e notizie agricole e geografiche.
I lunari, che da fogli da appendere al muro divennero con il tempo libretti tascabili, riscossero un tale successo che tutto l’Ottocento fu caratterizzato da controversie legali tra i vari “Barbanera” che da più parti d’Italia dichiaravano di essere l’originale.
Certo è che, viaggiando per fiere e mercati, il Barbanera, con i suoi cloni, per lungo tempo ha contribuito all’unificazione culturale e linguistica d’Italia, in un momento in cui era l’unico “libro” ad entrare nelle case, con le sue immagini della luna e le previsioni del tempo, che era poi quello che più contava per una coltivazione di successo.
Sarà solo nella prima metà del Novecento che la casa editrice Campi, nata a Foligno nel 1892, acquisirà in esclusiva il marchio Barbanera.
Grazie ai venditori ambulanti e ai cantastorie, il Barbanera continuò quindi ad attraversare la penisola italiana insieme ai fogli divulgativi che raccontavano “fattacci” di cronaca, “miracoli”, “pianeti della fortuna” e canzoni.
Con l’arrivo della radio, nel 1939 i fogli volanti con i testi delle canzoni divennero “Il Canzoniere della Radio”, da cui prese le mosse negli anni ’50 del XX secolo “TV Sorrisi e Canzoni”, pubblicato dalla Campi fino al 1980.
Oggi l’Editoriale Campi è nota soprattutto per essere la casa editrice del Calendario, dell’Almanacco e di altri prodotti a firma Barbanera.
Il personaggio: Barbanera il filosofo saggio
Erudito, astronomo, eremita, filosofo passato alla storia per la saggezza e per le sue previsioni, Barbanera visse a Foligno nel 1700, quando il confine tra astronomia e astrologia, dottrina e buonsenso popolare non era ancora così ben delineato.
Tra realtà e leggenda, questa misteriosa figura di saggio dalla folta barba nera diede alle stampe il suo primo lunario nel 1762. Da allora la sua fama crebbe di giorno in giorno travalicando i confini regionali, fino a divenire calendario e almanacco italiani per antonomasia.
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