“Benny Green… Verità Cruda”. Al ristorante “Opera Prima” si festeggia Benny Green. Tanti gli amici arrivati, primo tra tutti l’attore Emilio Franchini, proprietario del ristorante.
Altri amici Nadia Rinaldi, Tony Sperandeo, Elena Russo, Antonella Elia. “Benny Green… Verità Cruda”
E arrivata per prima, proprio lei, la protagonista della serata, Benny Green, per accogliere amici e giornalisti in occasione della presentazione del documentario: Benny Green… Verità Cruda.
In elegante abito bianco con una scollatura molto generosa. Accanto a lei il suo fidanzato Federico La Marca e l’uomo che lei definisce la sua “spalla” Giuseppe Carpinteri.
Tutti al ristorante “Opera Prima” a Ponte Milvio, dove da sempre si respira aria di cinema, infatti lo stesso proprietario, Emilio Franchini, è un attore.
La scelta del locale per la presentazione non è casuale perché “Opera Prima” rappresenta un angolo di cinema a Ponte Milvio, infatti sui tavoli sono riprodotte scene dei celeberrimi film nazionali e internazionale e nell’aria si respira l’odore della celluloide anche grazie alla presenza, quasi tutte le sere, di personaggi del mondo del cinema e dell’arte.
Un menù di tutto rispetto e di grande qualità preparato dallo chef del ristorante: per iniziare gambero in pasta kataifi con maionese al polpo, insalatina estiva di mare, cous-cous con le verdurine croccanti e polpo, mazzancolle alla catalana, rolls di orata con verdure in agrodolce.
E poi i primi: mezzo pacchero con la salsa all’opera prima, pesto estivo con la stracciatella tartar di spigola e zest di limone, trofie con orata datterino al profumo di basilico, seguiti da frittura di calamari e gamberi e salsa tartara.
Soddisfatti gli ospiti giunti per celebrare Benny Green: Tony Sperandeo, Nadia Rinaldi, Emilio Franchini, Antonella Elia, Pietro Delle Piane, Elena Russo, Anna Tancredi, Pio Stillaccio, Federico Tocci con la moglie Grazia Lauro.
Il documentario per Benny Green, star del sesso, rappresenta, oggi, un cambiamento nella sua vita.
Benedetta D’Anna, in arte Benny Green, trasgressiva e narcisista per definizione, attratta sempre dell’esteta, oggi è pronta, ancora una volta, a cambiare rotta e lo fa con il racconto preciso e puntuale di tutte le sue tappe e il suo percorso proprio attraverso la pellicola: verità cruda.
“Ho deciso di raccontarmi attraverso un documentario – afferma Benny Green – perché l’evoluzione della mia vita me lo ha quasi imposto, o meglio, perché in un certo senso lo dovevo a me stessa. In questo documentario voglio che le persone conoscano la vera Benny…
quella Benny che attraverso il dolore psicologico provato e con il quale sono venuta spesso a patti nella mia vita è riuscita a trovare l’affermazione di se stessa senza nascondersi, senza falsi perbenismi che non mi sono mai appartenuti e per i quali sono da sempre stata in conflitto anche con figure importanti come quella di mia madre.
Voglio invece raccontare la donna dai sentimenti profondi, delle scelte drastiche e coraggiose che ho fatto pur sapendo che non sarebbe stato facile né semplice farle, le mie battaglie contro gli uomini che mi usavano e giudicavano senza averne diritto alcuno, la mia ribellione verso la falsità dei finti costumi e la rinascita della libertà mia personale, l’amore per i miei figli, per i miei animali, per la mia vita, la scelta di metterci sempre la faccia pur facendo la sex worker”.
Decide di lasciare il posto fisso perché stanca della quotidianità e del falso moralismo per la sua passione per l’arte erotica, ma ora è arrivato il momento di cambiare.
“Infine voglio con questo documentario – conclude Benny Green – sdoganare la figura della porno attrice come se una donna che ha lavorato nel campo del sesso non possa avere altre attitudini o peculiarità, sogno e spero di arrivare ad avviare la mia carriera di attrice servendomi, perché no, anche della mia esperienza passata cercando di trasfondere l’erotismo con la stessa grazia e la stessa eleganza di grandi autori come Tinto Brass.
Insomma le attitudini delle donne come me non vanno ghettizzate ma lasciate esprimere liberamente ed io sogno di farlo attraverso il cinema”.
E alla fine torta e spumante per tutti.
Ufficio Stampa
Ennio Salomone
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