Elena Pagani "Dove i bunker diventano coccinelle".

Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”

Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”

Elena Pagani "Dove i bunker diventano coccinelle".

Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”. Recensione a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo

Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle” è un excursus storico sullo stato albanese, sempre più al centro delle vicende europee e partner economico dell’Italia.

Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”. Per via della sua posizione geografica strategica, il Paese affacciato sull’Adriatico ha suscitato gli interessi di varie potenze europee che ne hanno determinato le sorti.

II volume analizza la storia del Paese a partire dall’antica Albania, terra degli Illiri, fino all’avvento dell’Impero Ottomano che più di ogni altro, per la lunga permanenza e per la massiccia influenza, ha segnato la storia della nazione balcanica.

L’indipendenza e il riconoscimento dello Stato e del popolo schipetaro, la vicinanza con l’Italia, interessata partecipe alle vicende del Paese, sono i fatti che hanno caratterizzato l’Albania all’inizio del secolo scorso, fino all’ascesa al potere del Partito Comunista e del suo leader Enver Hoxha, che ha determinato quarant’anni di chiusura con II mondo esterno.

In ultimo, viene esaminata l’Albania della rinascita, la difficile transizione democratica, troppo rapida e mal gestita, che ha lasciato il segno, l’esodo di molti abitanti verso le coste italiane, il legame mai dimenticato con la terra, e l’inversione dei flussi:

l’Albania oggi è cambiata, sono molti i cittadini che fanno ritorno nel loro Paese, rendendosi protagonisti di questo mutamento al pari degli stranieri, italiani soprattutto, che vedono il Paese delle Aquile come terreno fertile per nuove attività.

“Dove i bunker diventano coccinelle” di Elena Pagani è in vendita in tutte le librerie italiane a 13,00 euro. Lo si può acquistare anche direttamente dal sito www besaeditrice.it. In copertina una foto realizzata dall’autrice.

Elena Pagani è laureata in Diritti dell’uomo ed Etica della Cooperazione Internazionale. Questo libro rappresenta la sua prima pubblicazione.

Elena Pagani "Dove i bunker diventano coccinelle".
Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”.

Nelle 103 pagine tutto ruota intorno all’Albania.

Quella di ieri, oggi e domani, soprattutto,  proiettata verso il futuro, quella dei cambiamenti e delle valorizzazioni, in grado di guardare contemporaneamente all’interno e all’esterno.

È un Paese che cresce, che si fa conoscere, che si apre all’Occidente e all’Europa, mostrando gli innumerevoli punti in comune, ma anche le diversità che lo rendono un interessante luogo da scoprire.

Questo, nel 2023, è un Paese nel quale i bunker enveristi diventano coccinelle, che si visitano anche più di una volta, portando con sé amici e parenti, dove la tradizione deve lasciare il giusto spazio alla modernità, e viceversa.

Nel primo capitolo la scrittrice parla dell’ascesa dell’impero ottomano inserendo dei sottocapitoli che tracciano molto altro come ad esempio, “l’introduzione storica sull’Albania”, “l’ascesa dell’impero Ottomano”, “A nord gli uomini liberi: fuori dal controllo ottomano”…

La Pagani ringrazia i suoi genitori che definisce il più bell’esempio di cooperazione che abbia avuto e Marjan per averle mostrato la “sua” Albania.

Oggi l’Albania è una nazione piena di giovani, locali alla moda, divertimenti, hotel e resort di lusso invasi da turisti ed investitori, sempre più attratti dall’inarrestabile crescita economica della “Terra delle Aquile”.

Come sono cambiate le cose.

Basta riavvolgere il nastro, andare indietro nel tempo di poco più di 20 anni per risentire nella nostra testa le urla degli albanesi che nel 1991 gridavano “Italia Italia”, pronti a sfidare la morte salendo su una carretta del mare pur di raggiungere il “Belpaese” alla ricerca di condizioni di vita migliori.

Un vero e proprio esodo di massa iniziato nel ’91 con la caduta del regime e durato sino al ’97, anno dello scoppio del caos civile.

All’epoca l’Albania era un “luogo infernale”, uno fra i paesi più poveri d’Europa isolato dal mondo, dove una folle dittatura durata dieci lustri impediva agli albanesi di varcare i confini nazionali e agli stranieri di entrare.

Sono passati 32 anni, ma sembra trascorso un secolo da tutto ciò.

Oggi auto di lusso (Hummer, Ferrari, Lamborghini) sfrecciano nel centro di Tirana, guidate da giovani ed imprenditori desiderosi di ostentare la propria ricchezza e buttarsi alle spalle i fantasmi e le miserie dell’epoca comunista.

Da non crederci se si pensa che negli anni 90 qui le auto erano più uniche che rare, al punto che non vi era neanche il Pubblico registro automobilistico.

Quei tempi, quando l’unica finestra sul mondo era la tv italiana, captata di nascosto con un segnale pirata, sembrano risalire alla preistoria in questa città dinamica e giovane con tanta voglia di lavorare, innovare, divertirsi.

Ironia della sorte, proprio il Block, l’area fortino dell’oligarchia comunista degli anni 90, dove ai normali cittadini era vietato l’accesso, oggi è diventato il cuore pulsante della movida, un fiorire di pub, ristoranti alla moda, discoteche, hotel di lusso, installazioni artistiche.

Un quartiere che non dorme mai, giovane e frizzante, sospeso fra la ricchezza da ostentare a tutti i costi dei giovani prestati con le fuoriserie e l’anima intellettuale e low profile degli amanti dell’arte, della cultura: sostenuta dal desiderio di innovare di chi dopo anni di lavoro all’estero è tornato qui portando con se il know-how dell’Occidente e un’irrefrenabile voglia di fare impresa e creare opportunità.

Elena Pagani "Dove i bunker diventano coccinelle".
Elena Pagani “Dove i bunker diventano coccinelle”.

Sogni destinati a diventare realtà? Solo il futuro potrà dircelo, l’unica cosa certa è che oggi l’Albania è una terra accogliente, con un costo della vita particolarmente competitivo.

Nella messa presieduta da Papa Francesco il 21 settembre 2014 a Tirana, evento che ha riunito tutti i cittadini, cattolici, musulmani e ortodossi, il pontefice ha fatto un augurio al Paese, tra i più giovani d’Europa, ricordando che l’aquila, il simbolo dell’Albania, non abbandona mai il nido, ma al tempo stesso vola in alto.

Comprando questo libro avrete la possibilità di poter ripercorrere in modo esaustivo tutto il percorso fatto dai nostri fratelli al albanesi fino a oggi.

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