Teatro D’autunno sull’Aventino e dintorni. Presentato dalla Compagnia Teatrale LA BOTTEGA DELLE MASCHERE
Teatro D’autunno sull’Aventino e dintorni. Dal 23 al 27 novembre ore 19,30
Teatro D’autunno sull’Aventino e dintorni. Nelle Chiese di
SANTA PRISCA: Via di Santa Prisca 11, il 23/11
SAN GIORGIO IN VELABRO: Via del Velabro 19, il 24/11
SANTA SABINA: Piazza Pietro d’Illiria, il 25/11
SANTI BONIFACIO e ALESSIO: Piazza S. Alessio 23 – il 26/11
SAN SABA: Via di San Saba 11 – il 27/11
RESTAURO DI UN MISTERO Componimento e regia di Marcello Amici
Con: Marcello Amici – Marina Benetti – Michele Calabretta – Pamela Crusco – Lucilla Di Pasquale – Tiziana Narciso – Mariaelena Pagano – Gio’ Pola – Marco Tonetti – Anna Varlese – Ivan Volpe
Il teatro di Marcello Amici ha una sua unicità, contiene sempre il gusto e il sapore del teatro nel teatro, ovvero lo svolgimento di quella convenzione che è sempre sottesa alla messinscena, per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si verifica una finzione e tuttavia, proprio per il suo ruolo di spettatore, è tenuto a crederci. L’attore recita, finge dunque, ma deve essere creduto dallo spettatore perché dice parole mai udite prima. È il teatro di parola!
Il Teatro è nato in chiesa, io vorrei ricondurvelo (Eleonora Duse)
In attesa di tornare a riempire la scena dell’Estate Romana con “Pirandelliana 2022” (XXVI Edizione), la Compagnia teatrale “La Bottega delle Maschere” presenta il progetto “Teatro D’Autunno sull’ Aventino e dintorni con una messinscena scritta e diretta da Marcello Amici: Restauro di un Mistero.
Un componimento che attraversa le Sacre Scritture e le pagine più intense della Poesia e del Teatro, è un viaggio pensato per ricostruire i ricordi, le paure e i sogni dell’uomo.
È un mistero che scompone le aspirazioni dell’uomo, le sue assenze, le sue fatiche, le sue ricerche, le sue aspirazioni al trascendente, le sue incursioni nei territori malfidi della scienza e le sue interpretazioni del sociale.
È quello che accadde nel pomeriggio di un venerdì ricomposto in quattordici stazioni. Non è una recita pasquale.
Non è il pianto di Jacopone. Non è una disputa.
È teatro con Giuda che vive il suo dramma nel cammino di una strana Via Crucis. I protagonisti sono giovani d’oggi che stillano il loro essere.
Vanno in scena per esistere, per rappresentarsi, per raccontare una nuova, seppure la stessa storia del Golgota.
Nel restauro si riannodano, qua e là, cadenze di quello che un tempo avveniva a Roma nel XV secolo con Passione e Resurrezione del Colosseo e si attinge ad alcune laudi umbre.
È un teatro nel teatro per il dramma di Giuda mostrato come un viandante macerato, povero, misero, sormontato e respinto dalla massa dei suoi febbrili deliri e dalla lucidità delle sue astrazioni: il suo è un grido di dolore, è quello di Faust.
È un lungo mistero, un mito!
Da una parte le migrazioni irrequiete dell’individuo, dall’altra una Via Crucis con dentro una folla, come in un affresco di Giotto, in processione, in una notte d’autunno, verso il santuario del Divino Amore.
È una composizione, un concerto per persone e personaggi.
Ingresso libero e gratuito
(con green pass e mascherina – durata 55 minuti)
(prenotazione obbligatoria per la Basilica di S. Alessio)